aspetti pratici sulla questione del Satanismo come religione
Autore: CONTE dr Massimiliano
ISSN: 2785-0692

Sommario:
Introduzione;
Il potere di Satana;
L'esorcismo;
Psicopatologia applicata;
Psicosessuologia applicata;
La capacità di intendere e di volere;
Conclusioni.
Introduzione
L'approccio al Culto satanico è imperniato di un mistero e di un fascino che esercita sull'uomo, una sorta di curiosità dal quale è difficile sottrarsi. Persino il più timorato non resiste a dare una sbirciatina (seppur piccola) alle questioni occulte che legano indissolubilmente Satana, l'uomo e i gruppi che lo adorano.
La questione di Satana e Lucifero (che ancora oggi è oggetto di acceso dibattito teologico sul fatto di intenderli come unico spirito oppure come due entità distinte fra loro) intesi come spiriti (o spirito) che governa le entità malefiche, spinge ad interrogarsi non solo i teologi ma anche i criminologi che potrebbero trovarsi nominati come CTP o CTU in processi in cui l'esoterismo la fa da padrone. Si immagini le recenti cronache in cui sciamani, santoni e similari sono sui banchi degli imputati e da lì, lanciano improperi su come essi stessi sono le prime vittime del diavolo. Ed è proprio lì che il Criminologo specializzato in Filosofie e Culti devianti può trovarsi ad operare.
Per poter svolgere un'efficace azione difensiva od accusatoria, occorre necessariamente possedere le basi teologiche in quanto come sovente affermo nelle mie lezioni, senza conoscere le fondamenta cattoliche in materia, viene difficile affrontare imputati (ad esempio) che padroneggiano le nozioni fondamentali del culto satanico e si correrebbe il rischio di trovarsi in difficoltà innanzi una controparte che sa il fatto suo.
Al di là di quella classe di persone (mi riferisco all'utente medio e qualche "professionista" del settore) che pensa ancora di come la Criminologia dei Culti e delle Filosofie devianti non sia efficace, questa materia è in grado di fornire risposte efficaci e ponderate, basate su solide conoscenze teologiche, criminologiche e psicologiche.
Il Criminologo specializzato in questa disciplina, possiede un bagaglio culturale multidisciplinare che lo aiutano a determinare l'oggetto del quesito che eventualmente, gli viene posto.
Addentriamoci quindi in alcune riflessioni sulla questione Satana ed il suo potere.
Il potere di Satana
La questione in tal contesto, è prettamente teologica. Ancora oggi, gli specialisti della materia tendono a dibattere se Satana e Lucifero siano la stessa entità oppure sono diverse fra loro, andando a significare due spiriti completamente diversi e quindi, con una personalità differente. Ebbene si, parliamo di personalità anche quando ci riferiamo agli spiriti. La questione non è di poco conto; nella teologia si discute sull'attività che il demonio attua nel mondo così come lo conosciamo distinguendo fra demoni che hanno particolari peculiarità rispetto ad altri oppure capaci di porsi obiettivi diversi rispetto ad altre entità. Quindi, come una persona in carne ed ossa, lo spirito demoniaco possiede una sua identità e pertanto appare giusto parlare di personalità riferendosi ad essi.
Ma Satana chi o che cosa è?
Sul chi, possiamo intenderlo come uno spirito con un potere ben preciso seppur limitato. Sul che cosa sia, è un problema teologico di non poco conto e non spetta a noi tentare di risolverlo. Ricordiamoci solo che Satana non è una divinità (il primo di molti errori che il satanista frivolo compie) ma un semplice serafino decaduto che ha peccato.
Un peccato difficile da perdonare per un serafino: la voglia di essere un dio per sostituirsi al Dio cattolico. Un peccato come la superbia che Agostino ritiene essere addirittura l'origine del male stesso, che viene impersonato da Satana in tutte le sue forme demoniache.
Al di là delle sue azioni ordinarie o straordinarie, Satana appare un'entità impossibile da governare e comandare e se tale accadimento dovesse verificarsi, il suo scopo è certamente celato. Il secondo errore che certi satanisti commettono è quello di pensare di poter governare Satana, dandogli ordini o addirittura imprigionandolo in incantesimi di dubbia levatura. Lo spirito demoniaco in generale è libero ed anzi, teologicamente parlando non siamo che piccole blatte per loro. Solo Dio infatti, ha potere immenso e incircoscrittibile (come è Egli stesso ovunque e in ogni posto), capace di bloccare l'azione demoniaca, se solo lo volesse. Il problema di fondo è che Dio consente l'azione demoniaca così come la possessione; difatti, Satana è soggetto al potere divino esattamente come l'essere umano. E' impossibile che egli si possa sottrarre e non è possibile agire senza che Dio ne dia l'assenso.
Conoscere questi due importantissimi punti teologici appare di primaria importanza perchè permettono al Criminologo di comprendere se chi ha dinanzi sia un soggetto che ha compiuto degli studi, acculturato e quindi capace di risposte serie e dalla forza persuasiva oppure se si sta affrontando un soggetto che non sa neppure la distinzione più elementare della scienza teologica.
Quello che spesso sfugge agli improvvisati, è che il demonio è in grado di interagire non solo con le persone ma anche con il creato. Esso può compiere azioni strabilianti nel mondo reale in cui viviamo come ad esempio, tramutare bastoni in serpenti o produrre suoni, luci e profumi dal nulla. Tali azioni sono spesso fuorvianti e hanno lo scopo di confondere l'essere umano ed indurlo al peccato. Ad esempio, chiunque sia devoto a San Pio (Padre Pio, come viene conosciuto e riconosciuto) sa che quando il santo agisce, lascia dietro di se un profumo di pino quando occorre pregare o di zolfo quando vuole indicare la presenza del male.
Lo zolfo è anche il profumo che lascia il demonio quando agisce, soprattutto un particolare odore di bruciato, molto acre e pungente, percettibile immediatamente dai nostro olfatto. Sembra proprio che questo odore sia premonitore della possessione.
Da quanto fin ora osservato, possiamo ricavare tre importanti corollari sul potere satanico:
a. E' un potere utilizzato dal demonio per opporsi a quanto è il volere di Dio per ogni singola persona presente su questo pianeta;
b. Il demonio è soggetto all'influenza di Dio, che gli consente solo un'attività utile al Piano Generale divino;
c. Il potere del demonio è limitato e quindi, concesso da Dio che ne impone limiti e metodo di utilizzo.

L'esorcismo
E veniamo quindi alla questione più interessante per il Criminologo. Introduciamo l'esorcismo prima sotto un punto di vista cattolico. Ogni religione è fatta di esseri umani e di dei. Questi ultimi non sono visibili ai nostri sensi ma possono palesarsi non certo in modo diretto, bensì con l'ausilio di messaggeri. Il termine angelo infatti, assume proprio questo significato: un messaggero di Dio. La divinità infatti, è impossibile da vedere, da ascoltare o da toccare; risiede in luoghi lontani ed inaccessibili per l'uomo e comunque, Dio non si scomoderebbe mai ad apparire ad un essere umano, fosse anche un suo eletto.
Sappiamo che la Bibbia ha avuto apparizioni ed interazioni dirette di Dio (si pensi al cespuglio in fiamme che non consumava l'albero con Mosè protagonista) ma Egli non si è mai palesato nella sua vera forma. Il problema è che apparve in passato (un bel po' di tanto tempo fa) e non è mai più ricomparso, rendendo quindi la Bibbia un mero racconto, con uno stile narrativo pittoresco.
Pertanto, l'essere umano deve possedere degli strumenti per operare contro il demonio e tali mezzi devono essere insegnati da qualche parte. La risposta è presto data: la Bibbia. Al suo interno, il primo vero maestro di lotta al demonio è Gesù, il quale lascia in eredità la capacità di scacciare i demoni che possedevano gli esseri umani. Da qui quindi, nasce il termine esorcismo.
Questo rituale è stato affinato nel tempo (solo Gesù infatti, può scacciare un demonio con un cenno della mano e nell'hic et nunc) per consentire agli esseri umani di combattere il demonio.
L'esorcismo tuttavia, è un problema per chi lo pratica. I limiti e le sovrapposizioni fra il sacerdote ed il medico, sono spesso oggetto di incidenti che in alcuni casi costò la vita al posseduto (o presunto tale). Ed è qui che si va a delineare una possibile azione del Criminologo. Oggi compiere un esorcismo significa aderire a delle regole che il Vaticano ha delineato e affinato nel corso del tempo, incidente dopo incidente, pratica dopo pratica. Ad oggi, solo il 4% delle pratiche di possessione che finisce sulle scrivanie dei vescovi di tutto il mondo corrisponde ad una (presunta) attività demoniaca realmente riconosciuta dalla Chiesa. Una percentuale praticamente nulla, poichè intende dire che il restante 96% è riconducibile alla psicopatologia e a cui il sacerdote non deve nemmeno avvicinarsi.
Oggi il presunto posseduto non può essere esorcizzato senza la presenza di un medico che ne valuti lo stato di salute e prima di poter accedere al beneficio cattolico, occorre che lo psichiatra e la medicina in generale, si sia espressa più e più volte senza che i suoi interventi siano stati risolutivi o quando la presenza di fenomeni paranormali è così chiara e lampante, che occorre necessariamente tentare un intervento esorcistico per salvare il posseduto.
Alla fine della questione pertanto, l'esorcismo altro non è che una supplica esperita in modo plateale, affinchè Dio consenta che il demonio lasci il corpo (e non l'anima. Un altro errore che il satanista da bar commette è credere che sia l'anima ad essere posseduta quando essa è lasciata sempre libera e irraggiungibile dall'azione straordinaria del demonio) e ne cessi gli effetti sull'individuo. Il sacerdote esorcista tuttavia non essendo Gesù, necessita di molto tempo prima di poter raccogliere i frutti del proprio rito.
In questo contesto occorre quindi valutare se il sacerdote si sia sostituito al medico e se abbia seguito le linee guida che promanano dalla Chiesa, oltre al non aver agito in modo avventato o pericoloso per il fedele posseduto.

Psicopatologia applicata
La scienza specialistica di medicina sulla salute mentale descrive nosograficamente molteplici disturbi che in qualche modo, possono ricondurre agli stessi identici sintomi che un posseduto presenta.
La distinzione quindi, è puramente tracciata da un confine che separa la scienza medica come portatrice di certezze sintomatologiche e la fede, portatrice di credenze inverificabili ma a cui occorre credere come un atto superiore che trascende i sensi ed alle volte, il buon senso.
Si pensi al sintomo più comune che viene osservato durante gli esorcismi: le allucinazioni. Il paziente tende a vedere o sentire cose che i presenti non percepiscono. Tende anche a fare cose differenti rispetto all'uomo medio. La presenza di forza superiore a quella di un qualsiasi essere umano ad esempio, è una di queste. Tuttavia, l'impossibilità di determinarne le motivazioni scientifiche, lasciano il campo a quelle teologiche e quindi la fede prende il sopravvento sui familiari e sul paziente stesso.
Ma non bisogna farne ne una colpa ne un oggetto di derisione. La fede è proprio un costrutto nato dall'incapacità dell'uomo di darsi risposte scientifiche. Il nostro cervello è estremamente razionale e deve necessariamente dare una risposta ad ogni fenomeno che osserva. Quando non ha una risposta di senso compiuto, entrano in gioco fattori come la fede appunto; la risposta viene individuata in un Dio che qualcosa ha fatto o a permesso e che tale fenomeno quindi, altro non è che il suo volere. La risposta più sensata quindi, deriva proprio dal credere in un Dio che sostituisce la scienza, razionale e percettibile e che tale modo di vedere il fenomeno (in assenza di una risposta più razionale) è il modo corretto per giustificarla. Ritengo che se la scienza potesse fornire le risposte ad ogni singolo fenomeno, probabilmente la Chiesa così come la conosciamo non esisterebbe più.
Ad oggi la Psicopatologia è in grado di spiegare una vastissima gamma di disturbi e di sintomatologie (non a caso il 96% delle presunte possessioni si risolve con l'uso di farmaci e di terapia psicologica), andando a rendere realmente circoscrittibile l'azione del demonio a pochi casi.
Psicosessuologia applicata
Anche la psicosessuologia ha individuato una serie di attività sessuali riferite al demonio. Si pensi ad esempio alla spettrofilia; in tale condizione, il soggetto trae piacere (arriva anche al coito) dal ritenere di avere rapporti sessuali con il diavolo. La spettrofilia è una pratica molto leggera e sovente inizia e si conclude con la masturbazione e l'orgasmo. L'evoluzione negativa però, è conosciuta come erastia demoniaca una condizione psicotica in cui il soggetto ha deliri mistici e di possessione sessuale sia da parte di demoni, che di angeli che anche di creature mistiche alternative. In questa condizione, il paziente ha (e sa di avere) delle pulsioni sessuali molto importanti e che non accetta. La mancata accettazione di se stessi e di quello che è il desiderio sessuale, li porta a proiettare tali desideri all'esterno e a trasformarli in entità soprannaturali, con le quali si realizzano sessualmente. Il paziente quindi, disprezza queste entità dinanzi al clinico ma nel suo intimo le ricerca e ne ricava una discreta gratificazione sessuale.

Capacità di intendere e di volere nel posseduto
Il problema potrebbe far sorridere o addirittura ritenere che la questione non esista. Invece, la faccenda appare molto seria ed è degna di un approfondimento da parte del Criminologo. La capacità di intendere e di volere come ben sappiamo, è riassumibile nel concetto di autodeterminazione autonoma. Siamo consci di quello che facciamo, di come lo facciamo e soprattutto del perchè lo facciamo.
Nella possessione l'anima è lasciata libera lo abbiamo già detto; quello che è posseduto è il corpo del soggetto. Quindi, in un caso di lesioni al sacerdote durante la possessione, il reato è perseguibile o non vi è capacità di autodeterminarsi? Sicuramente appare difficile portare sul tavolo del togato giudicante una consulenza scritta da un sacerdote perchè per sua natura, nella possessione deve crederci per forza e quindi non passerebbe il vaglio di attendibilità ed imparzialità che si richieda ad un CTU (e al CTP, ovviamente). Quindi è il Criminologo specializzato in tali questioni che deve assumere l'onere di valutare la problematica e comprenderne l'intimo meccanismo che ha spinto il presunto posseduto ad agire. L'unico conforto che ci appare degno di nota, è la percentuale che grava sui fenomeni possessivi: il 96% è frutto di psicopatologia e quindi, la consulenza potrebbe risultare aderente più a canoni scientifici che teologici.
Conclusioni
La questione della capacità di intendere e di volere è il problema che permea la maggior parte dei reati compiuti da imputati che hanno agito sotto l'influsso della psicopatologia che non della possessione vera e propria. Il satanista alle prime armi (ed a dirla tutta, anche quello navigato) tende ad incappare in errori grossolani, frutto di una mancanza di conoscenza della teologia e quindi, di quello che la scienza promanante dal Vaticano ritiene che debba verificarsi quando si vive o si assiste a fenomeni di attività straordinaria o ordinaria portate avanti dal demonio. Ci tengo particolarmente a questo passaggio: la Chiesa e la teologia sono una scienza riconosciuta al pari della Criminologia. Pertanto, è la questione cattolica quella deve prevalere e deve essere il faro guida del Criminologo scienziato quando si approccia alle questioni inerenti l'oggetto esoterico.
La questione non è solo prettamente opportunistica. Se dobbiamo muoverci in un terreno in cui la scienza stessa non riesce a giustificare i fenomeni che osserva, occorre che vi sia un piano di riserva più attendibile di quello che un imputato o il proprio cliente, possa paventare. Ad esempio, LaVey (il fondatore della Chiesa di Satana) era un conoscitore del dogma cattolico, tanto che disquisiva nei propri libri, di come Satana si contrapponeva alla Chiesa. Aveva preso il punto di riferimento cattolico per costruirci sopra uno dei tanti culti satanici. Questo deve quindi essere tenuto sempre a mente dal Criminologo: a prescindere dalle sue credenze sulla questione (ossia ateismo, gnosticismo e via discorrendo), nel dubbio è sempre bene attenersi a quello che è il dogma teologico, in quanto scienza accettata a livello mondiale. Sta qui il discriminem fra un Criminologo specializzato, un professionista all'avventura e un imputato (sia esso istruito che non); la capacità del Criminologo di fornire risposte di senso compiuto e multidisciplinari. La formazione quindi, è la chiave di successo in interventi di questa portata, quando crimini e occultismo si mescolano a riti e religioni, portando inevitabilmente ad una vittima che alla fine del processo, si aspetta una giustizia giusta.
BIBLIOGRAFIA
DSM-5 TR
Codice Penale Italiano
Costituzione Italiana
Enciclopedia essenziale ed illustrata delle Parafilie Sessuali (Conte M.)
Spiriti Maligni (Tommaselli A.)
Criminologia dell'Esoterismo (Conte M.)
La Bibbia di Satana (LaVey)
Il Diavolo (Amorth G.)
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